Tutto pronto per Radicepura Garden Festival 2025

Dal 17 maggio a dicembre, il parco botanico Radicepura di Giarre (Catania), alle pendici dell’Etna, ospita la quinta edizione del Radicepura Garden Festival. Il tema scelto per quest’anno è “Chaos (and) Order in the Garden”, un invito a riflettere sul potere rigenerativo della natura, capace di trasformare il nostro mondo tra apparente disordine e nuovi equilibri. Radicepura Garden Festival 2021 – Foto di Alfio Garozzo Un festival tra tradizione e novità In programma tutto ciò che in dieci anni ha reso il festival un appuntamento imperdibile: Il parco botanico con specie rare L’accoglienza della famiglia Faro La direzione artistica di Antonio Perazzi I giardini e le installazioni delle edizioni passate Ma anche tante novità, a partire dai nuovi progetti in concorso. I giardini in concorso: i progetti selezionati per Radicepura Garden Festival Delle oltre 1.100 candidature ricevute da under 36 di 60 Paesi, sono stati selezionati 10 progetti: otto giardini in concorso e due ospitati. Tra i più attesi: The Rambunctious Garden di Parita Jani e Urvish Bhatt (India), ispirato all’arte astratta Echoes di Claudio Bussei, un intreccio di memorie e forme fluide Intricate Dance of Armonic Contrast di Koni Chan e Rose Tan (Hong Kong), un elogio alle crepe che generano vita Giardino di Terra di Vincent Dumay e Baptiste Wullschleger (Francia), poetiche rovine tra la macchia mediterranea Mira di Monica Torrisi e Giada Straci, che riflette sulla conoscenza umana attraverso scorci di natura Patio di Marta e Fernando Gamarro (Spagna), ispirato ai cortili andalusi The Garden of the Mazari Palm di Nicholas Roth, che ricostruisce i paesaggi afgani Il miracolo di Quasimodo dei fratelli Serra, tra lava, legni e vegetazione rigogliosa Eventi collaterali: arte, scrittura e natura Tra i giardini ospiti: Ignivomus Hortus di Gudmundur Björnsson (Islanda) Living Fence degli indiani Asmita Raghuvanshy, Parth Patankar e Amol Nimkar, ispirato al metodo Miyawaki Sarah Eberle, paesaggista inglese e madrina del festival, firmerà A Postcard from Sicily, un omaggio al paesaggio siciliano tra ulivi, limoni e carrubi. Spazio anche all’arte e alla scrittura: Un’installazione di Francesco Lauretta dedicata ai rituali della memoria Un corso di scrittura a cura di Mattia Corrente e della Scuola Holden, che userà le piante come metafora narrativa Il premio Gardenia: chi vincerà quest’anno? Il festival si concluderà a dicembre con il premio assegnato da Gardenia al giardino che in sei mesi sarà cresciuto meglio e più armoniosamente.