Giardini da favola a Chaumont-sur-Loire

La 34a edizione del Festival International des Jardins del castello sulla Loira di Chaumont-sur-Loire è un imperdibile viaggio nel fantastico, tra miti e antiche fiabe. Scopriamo i ventidue giardini in concorso Il Festival International des Jardins di Chaumont-sur-Loire 2025 è la meta imperdibile per chi ama giardini spettacolari, design paesaggistico e atmosfere da sogno. La 34ª edizione, intitolata Il était une fois au jardin (C'era una volta in giardino), è dedicata al fantastico. Fiabe, miti e leggende si intrecciano in 22 giardini tematici, visitabili fino al 2 novembre 2025. Un castello da fiaba nel cuore della Loira Il festival si svolge nello scenografico Castello di Chaumont-sur-Loire, tra Blois e Amboise, con vista sulla Loira e raggiungibile in treno da Parigi in un'ora e 40 minuti. Le architetture medievali e il parco ottocentesco progettato da Henri Duchêne fanno da cornice a installazioni effimere. La giuria, composta da paesaggisti di fama internazionale come Jean Mus, Pascal Garbe e Bernard Chapuis, ha assegnato premi come Jardin transposable, Coups de Coeur e Prix de la Création. Sculture, piante insolite, atmosfere magiche... Tutto è pensato per sorprendere i visitatori Il Castello di Chaumont-sur-Loire - Foto di Eric Sander I giardini in concorso nel 2025 22 giardini tematici elaborano il tema dell'anno: C'era una volta i giardino. Elfi, ninfe, fiori e insetti giganti fluttuano evanescenti sulle acque di uno stagno in Le jardin des songes di Thierry Huau e Daniela Capaccioli, ispirato al romanzo allegorico italiano della fine del '400 Hypnerotomachia Poliphili. Tra giunchi e papiri, tra relitti di tronchi assediate dalle rose, delle creature fantastiche (realizzate in una sottile rete metallica) popolano un giardino che al centro ha uno specchio d'acqua, giocando con luci e riflessi. Premiato con la menzione Coups de Coeur. L'Epopée du Haricot Magique, progetto degli studenti dell’Institut Agro Renes-Angers celebra invece la storia di Jack e la pianta di fagioli: un inno alla famiglia delle Fabaceae tra scienza e immaginazione. Tra acacie e gleditsie crscono microcosmi di trifogli e piselli odorosi, mentre ceci, fave, fagioli, Amicia zygomeris ed enormi baccelli in legno introducono scenari da giganti. Ha ricevuto il premio Jardin transposable perché capace di offrire ai visitatori idee da ricreare o adattare nel giardino della propria casa. Due progetti italiani Tutto italiano è Fantastico Pinocchio, con botanica curata da Pier Luigi Priola le ambientazioni di Valeria Filosa. Perenni da ombra e mezz'ombra, spesso con fogliame colorato, evocano l'incauta spensieratezza del protagonista: al piede di querce e Aesculus parviflora crescono gerani, persicarie, hoste e molto altro. Italiano è anche Le jardin des Reflets dello studio Verdintrecci (Marco Fosella, Sara Lamon e Antonella Caramanica), che si concentra sul tema dello specchio: lo specchio delle brame, il passaggio ad altre dimensioni, l’immagine che fece innamorare Narciso. Evoca le atmosfere fantastiche dei racconti di Italo Calvio questo giardino di specchi di tutte le forme, che riflettono i cromatismi accesi della vegetazione: dall'ophiopogon a foglia scura all'arcobaleno di tulbaghie, echium, agapanti o canne indiche. Da una nave in mezzo al mare si avvista la coda scintillante di un mitologico cetaceo: Le jardin de l’’Odyssée è un tributo al viaggio interiore di ciascuno di noi, creato da Maxime Boay, Odeline Marteau e Camille Massias. Issopi, echium, salvie, verbene, delphinium, agastache, scabiose, myosotis e lobelie compongono il mare, gipsofile e altre erbacee a fiore bianco la schiuma delle onde. La coda che emerge, rivestita di specchi, ricorda l'arte di Niki de Saint Phalle. Fantastico Pinocchio - Foto di Eric Sander Misticismi e magie d’Oriente Al misticismo himalayano è dedicata Rhapsodie himalayenne, degli indiani Gauri Satam, Tejesh Patil, Srivibhu Viraj e Maanika Gupta: occasione per riflettere sullo scioglimento dei ghiacciai causato dal cambiamento climatico. Un enorme serpente è opera del laboratorio Ambiguë: Le jardin du serpent blanc omaggia un’antica leggenda d’amore cinese e propone piante medicinali tra Oriente e Occidente. Le spire dell'immenso rettile penetrano nelle ordinate aiuole di crisantemi, peonie, liquirizia cinese, sesami, Lycium, Codonopsis e altre rarità, mescolate ad aromatiche europee. Ha ricevuto il premio Design et idées novatrices. Riecheggia la formula magica per eccezione inHortus pocus, dei paesaggisti de Les Pépinières du Languedoc e con sculture in plastica di Veronika Richterova; un giardino di agapanti, gaure, hoste, colocasie e Leptospermum: funghi colorati emergono tra le cycas e meduse giganti galleggiano tra i phormium. Anch'esso premiato con la menzione Coups de Coeur. Foreste e leggende antiche Altrettanto variopinto è Le jardin korriganezed di Samuel Le Serrec, Eloise Dagorn, Cloé Le Gallo, che esplora le figure femminili nella leggenda di Re Artù. Richiama lo stesso mito Forxcalibur, dell’inglese Dutch Landscape Studio, dove troneggia una forca da giardino extra size, rivisitazione della spada nella roccia. Un simbolo del cambiamento che parte da ciascuno di noi. Vasche d'acqua e pareti fatte di cataste di legna moltiplicano gli habitat per insetti e piccoli animale. Tra le piante, felci, anemoni del Giappone e altre specie da sottobosco. Completa il tutto la scultura di una grande forca realizzata con un mix di attrezzi. Premiato con il Prix de la Création. Topos di molte fiabe è la foresta: Il était une fois…une forêt, della tunisina Hajer Gaaloul, associa rose e fragole tentatrici a lupini e kniphofie, dai fiori simili a cappelli di elfi. Le jardin secret de l’Argoat, di Romain Stivala e Charles Defontaine, si rivolge alle creature leggendarie delle brughiere bretoni; anfratti tra sassi, muschi e radici, sottoboschi di felci, anemoni silvestri e campanule, digitali e distesi di eriche: l'habitat ideale per gli spiriti delle antiche leggende bretoni. Premio Palette et harmonie végétale. Les Bois d’Or, di Anna Petříková, Barbora Hubková, Matěj Roth, alle jezinky, le streghe dei boschi cecoslovacchi (simboleggiate da impressionanti strutture in micelio. Le jardin des pouvoirs magiques, di Vanessa Zechin, Natana Eitelven, Nichele Rossi, agli spiriti protettori delle foreste brasiliane. Gli studenti della Facoltà di Agraria di Theran hanno progettato Le jardin du paradis intérieur. Tra cipressi e betulle si giunge allo stagno dove appare Simorgh, l’uccello celeste. Jardin Secret de L'Argoat - Foto di Eric Sander Fiabe e semi di meraviglia Su una storia di semi e d’incontri s’incentra Barochories, di Antoine De Levalette e Marie Couronne. Mentre in Les contes de l’Alhambra la coreografa franco-spagnola Amanda Li rievoca racconti e atmosfere andaluse. L’Île de la Félicité, opera di Aude Seigneur, Alice Stevens, Raphaël Fenoglio, Jean-Cristophe Ravaux, rievoca l’omonima fiaba francese scritta da Madame d'Aulnoy nel 1690. Un’esortazione simbolica ad accorgersi delle minuscole meraviglie che la natura rivela anche nei luoghi più inospitali. Ricordando Perrault Se Mélanie Claude e Annie Peltier in 100 ans de sommeil riscrivono La bella addormentata nel bosco, senza bisogno di baci salvifici e con nuove consapevolezze verso l’ambiente, Flora et Zéphyr, di Lauriane Bremard, Lionel Roussel, Aude Mazoin, Natasa Urosevic, si rifà al mito di Flora, che appare cinta dalle rose. Onora il rito della lettura serale delle favole Lis-moi une histoire di Anne Marlangeon, con rassicuranti fioriture bianco-verdi, e in Le jeu de ma mère l’Oye Pierre-Alain Bigot e Olivier Muller hanno costruito un enorme gioco dell’oca che rievoca i racconti di Charles Perrault, padre nobile delle storie più belle della nostra infanzia. Il castello del marchese di Carabas, il giardino delle zucche di Cenerentola, il labirinto di Pollicino: sono alcuni degli episodi che emergono tra luppoli, rabarbari e malvoni, rovi e una rara fabacea, Vigna unguiculata subsp. cylindrica. Come un gioco dell'oca. Le Jeu de Ma Mère l'Oye - Foto di Eric Sander Come visitare il Festival International des Jardins Dove: Chaumont-sur-Loire (Loira, Francia) Da Parigi: treni dalla Gare d’Austerlitz per Onzain-Chaumont-sur-Loire, poi navetta fino al castello. Quando: fino al 2 novembre 2025 Info e biglietti: www.domaine-chaumont.fr