Thunbergia: esuberanza tropicale

Rigogliose rampicanti (o più di rado arbusti), le Thunbergia schiudono per tutta l’estate vistosi fiori colorati su steli erbacei pronti ad appigliarsi ovunque. Generose ma piuttosto esigenti, amano il sole e temono il freddo Fiori a grappolo su una vegetazione rigogliosa Dimenticare le Thunbergia è difficile. Nella memoria rimane impressa la sensuale bellezza dei suoi fiori a trombetta, fatti di una materia spessa e morbida, dove il colore si satura in strati densi di sfumature diverse. In alcune specie, poi, la gola del fiore, la cui profondità può variare da 3-4 fino a 6-7 centimetri, è in vivo e sorprendente contrasto con i petali: nera su corolle arancio, come in T. alata, oppure gialla su azzurro indaco, come in T. grandiflora, o ancora dorata su viola, come in T. battiscombei. Quasi sempre riuniti in grappoli, i fiori hanno colori variabili dal bianco al giallo, all’arancione, al lilla, e dimensioni che oscillano dai 4-5 cm di diametro di T. alata ai 6-7 di T. grandiflora. Thunbergia alata 'Rose Sensation' - Foto di Ferruccio Carassale «Basta un rapido sguardo per capire che non si tratta di piante di “casa nostra”», dice Mauro Noaro, titolare del vivaio omonimo a Camporosso, in provincia di Imperia, dove ne coltiva una decina, tra specie e varietà. «I fiori dall’aria esotica ne sono un evidente indizio, ma anche il rigoglio della vegetazione, che cresce rapidamente sviluppando voluminosi arbusti dall’elegante portamento globoso o rampicante, che avvolgono attorno a qualunque appiglio capiti sotto tiro l’apice dei loro steli erbacei». Per scoprire come farli fiorire più rapidamente, consultate questo articolo. Freddolose, ma non troppo Diffuse nelle regioni tropicali di tutti i continenti, ma soprattutto nell’Africa australe, in Madagascar e in Asia, le Thunbergia appartengono alla famiglia delle Acanthaceae. Il genere, il cui nome è dedicato a Carl Peter Thunberg (1743 1828), professore di botanica a Uppsala (Svezia), considerato il padre della botanica sudafricana, comprende un centinaio di specie di piante erbacee, sia annuali sia perenni, con portamento rampicante e, solo in minor misura, arbustivo. Thunbergia battiscombei - Foto di Ferruccio Carassale La temperatura ideale per avere successo nella coltivazione di queste piante non dovrebbe scendere sotto i 5 °C. «Per questo, soprattutto al Nord, le Thunbergia sono coltivate in vaso», dice Mauro, «da ricoverare in inverno.All’aperto vengono invece trattate come annuali ma, se si segue qualche accorgimento, è possibile piantarle anche in piena terra e conservarle da un anno all’altro ». Per cominciare vale la pena di scegliere le specie più rustiche, come T. alata e T. grandiflora. Al momento dell’impianto bisogna scavare una buca ampia, da riempire con substrato molto drenante. Importante poi realizzare una buona pacciamatura, distribuendo uno strato spesso almeno 10 cm di paglia o altro materiale. All’inizio dell’autunno, infine, bisogna diminuire le irrigazioni. «È utile poi», conclude Mauro, «coprire con tessuto-non tessuto almeno la porzione di vegetazione più in basso, quella cioè più vicina al suolo, in modo da salvare dal gelo alcune gemme». Passato l’inverno basterà eliminare la porzione aerea danneggiata, per vedere la pianta rigettare. Per scoprire tuti i segreti di coltivazione, consultare questo articolo. Colore per il giardino e il terrazzo Le Thunbergia rampicanti sono utili per ricoprire recinzioni o reti in breve tempo, o da far ricadere e strisciare sul terreno come tappezzanti. «Non sarà necessario legarle ai sostegni a mano a mano che crescono», suggerisce Noaro, «ma sarà utile indirizzarne la crescita, per uno sviluppo ordinato e armonico». Thunbergia alata - Foto di Ferruccio Carassale La specie più nota è T. grandiflora, che si distingue per le dimensioni notevoli, oltre che per l’indubbia bellezza. Cresce infatti fino a 5-6 metri, schiudendo fiori venati di azzurro pervinca con gola gialla, che sfiorano i 9 cm di diametro. Le foglie, opposte e piuttosto consistenti, sono grandi cuori che arrivano a misurare 7-8 cm di lunghezza. «Tra le mie preferite c’è l’altrettanto vigorosa T. coccinea», dice Noaro, «che schiude insoliti grappoli penduli di fiori rosso vivo, simili a quelli del glicine». Più compatte (fino a 2-3 metri) e meno rustiche sono invece T. gregorii, di un arancione pieno e vivace, e T. alata, meglio conosciuta come “Susanna dagli occhi neri” per la vistosa gola nera, ben evidente sui petali giallo saturo, che diventano rosa malva in ‘Rose Sensation’. «Sono interessanti anche le specie arbustive», conclude Noaro, «da usare in piena terra solo in climi non troppo rigidi, per creare macchie di colore che non perdono d’intensità neppure con il caldo torrido. Provate sia T. erecta, dai rami semilegnosi alti 2 metri e fiori viola, sia T. battiscombei, che all’aspetto morbido e leggero, dovuto alla consistenza quasi completamente erbacea dei rami, associa fiori violetti con gola gialla». Carta d'identità delle Thunbergia CHI SONO Specie e varietà del genere Thunbergia, famiglia delle Acanthaceae.ORIGINE Diffuse nelle regioni tropicali di tutti i continenti, ma soprattutto nell’Africa australe, nel Madagascar e in Asia.CARATTERISTICHE Genere costituito per la maggior parte da rampicanti con fusti erbacei e da qualche arbusto semilegnoso.FOGLIE Persistenti, opposte e di un bel verde medio, possono avere forma variabile, da triangolare ad aristata e a cuoriforme.FIORI Corolle imbutiformi, di colore variabile dal blu-lilla al bianco, al giallo, al rosso; spesso con gola più scura. Thunbergia grandiflora - Foto di Ferruccio Carassale