Gli ellebori (Helleborus), noti anche come rose di Natale, sono tra le poche piante capaci di regalare fioriture eleganti e colorate nei mesi più freddi dell’anno. Rustici, resistenti e facili da coltivare, sono ideali sia in giardino che in vaso. E per mantenerli sempre in splendida forma? Questa guida alla cura dell’elleboro o rosa di Natale, con i consigli preziosi di Claudio Furlanis di Althea Vivai, spiega come farli fiorire con continuità, seminarli e moltiplicarli.
Cosa sono gli ellebori?
Il genere Helleborus comprende circa 15 specie, originarie dell’Europa centro-meridionale e dell’Asia Minore, con altezze da 20 a 120 cm. Appartenenti alla famiglia delle Ranunculaceae, gli ellebori si distinguono per i loro fiori che sbocciano da dicembre ad aprile.
I fiori possono essere piatti oppure a forma di coppa e presentano sepali di vari colori: verdi, rosa, porpora, bianchi, a volte decorati con punteggiature in sfumature contrastanti. Queste caratteristiche li rendono ideali per creare macchie di colore nel giardino d’inverno, sia in piena terra sia in vaso.

Perché scegliere gli ellebori?
- Fioritura invernale: portano colore proprio quando il giardino è più spoglio.
- Facili da coltivare: sono piante che tollerano bene il freddo, richiedono poche attenzioni e sanno cavarsela quasi da sole.
- Versatili: crescono con successo sia in piena terra sia in vaso, adattandosi a molti contesti diversi.
Guida alla cura dell’elleboro o rosa di Natale
Clima ed esposizione
Gli ellebori amano il freddo e possono resistere fino a -15/-20 °C (Zona di rusticità 7A). Preferiscono stare in mezz’ombra e non sopportano bene il caldo eccessivo, soprattutto se il terreno resta troppo bagnato: in queste condizioni rischiano di marcire.
Terreno
Deve essere soffice, ben drenato, fresco, ricco di sostanza organica e neutro o leggermente alcalino.

Impianto: quando piantare la rosa di Natale
Il momento migliore per mettere a dimora gli ellebori è tra settembre e ottobre: in questo modo la pianta ha tutto il tempo di fare nuove radici e sistemarsi bene prima della fioritura.
Si può però piantare anche tra febbraio e marzo, quando sono in piena fioritura: così si vede subito come stanno insieme i colori delle diverse varietà. Anche se siamo già a fine inverno, le piante avranno comunque tempo per sviluppare abbastanza radici prima del caldo e della siccità estiva.
In pratica, come fare

Per una pianta in vaso di 17 cm di diametro si scava una buca larga e profonda 40 cm; a parte, si prepara un terriccio composto da un terzo di terra da giardino, un terzo di terriccio universale e un terzo di pomice e compost, o letame pellettato, in parti uguali. Sul fondo della buca si versano 2-3 cm di argilla espansa e uno strato del terriccio preparato, quindi, dopo aver allargato le radici se affastellate, si inserisce la zolla in modo che il colletto sia a livello del piano di campagna, si riempiono gli spazi vuoti e si bagna.
Quando irrigare
Gli ellebori manifestano la carenza d’acqua facendo intristire foglie e fiori. Nel primo anno dopo la messa a dimora il terreno non si deve mai asciugare troppo, mentre in seguito si irriga solo in caso di siccità prolungata.
Concimazioni
Si interviene in ottobre e in febbraio, somministrando un prodotto organico, come letamino pellettato o compost, da interrare leggermente, oppure distribuendo un concime a lenta cessione con durata sei mesi.
Divisione
La divisione degli ellebori si fa in ottobre oppure in febbraio. Si tira fuori la pianta dal vaso e, con cesoie pulite con un po’ di alcol, si tagliano le radici fino a raggiungere il rizoma. A quel punto lo si divide in pezzi lunghi circa 5 cm. Ogni pezzo deve avere un piccolo ciuffo di radici e due o tre foglie, che vanno accorciate lasciando però circa 3 cm di picciolo. Poi non resta che ripiantare tutto al suo posto.

Quando seminare gli Ellebori
L’operazione, possibile solo per le specie e alcuni ibridi, va effettuata in giugno, appena le infruttescenze mature fanno cadere i semi. Riempito un vaso di 30 cm di diametro con terriccio da semina, si spargono i semi sulla superficie e li si ricopre con 1,5 cm di ghiaietto fine. Dopo aver bagnato, si sistema il vaso all’aperto, in un luogo semiombreggiato ed esposto alla pioggia, irrigando solo in caso di siccità persistente. Trascorsi sei-otto mesi, i semi degli ellebori inizieranno a germinare e a gennaio dalla ghiaia incominceranno a spuntare le piantine. Queste cresceranno lentamente; in ottobre, quando si saranno sviluppate tre-quattro foglioline, si procederà all’estrazione dal vaso di ciascuna e alla messa a dimora in piena terra o in un contenitore singolo.

Ellebori in vaso
Di solito conviene trapiantare l’elleboro entro due o tre mesi dall’acquisto, usando un vaso un po’ più grande—circa 4 cm in più rispetto a quello originale—riempito con un buon terriccio universale. Il concime va dato due volte l’anno, come in piena terra: una volta a ottobre e una a febbraio. L’acqua, invece, serve un po’ più spesso rispetto alle piante messe in giardino. Ogni due o tre anni è bene svasare la pianta e dividerla, così resta sana e continua a crescere bene.
