Evonimo: come coltivarlo in terra e in vaso

Gli evonimi sono piante ornamentali poco conosciute, ma davvero meritevoli di attenzione! Sono arbusti o piccoli alberi che crescono lentamente e in modo ordinato, con molte specie decidue dai frutti spettacolari o sempreverdi, densi e compatti. Scoprirli e imparare a coltivarli permette di arricchire il giardino di casa con eleganza e varietà. L'Evonimo, appartenente al genere Euonymus della famiglia delle Celastraceae, comprende circa 200 specie di arbusti o piccoli alberi, decidui o sempreverdi. Tra le più conosciute e autoctone in Italia troviamo Euonymus europaeus, una pianta spontanea che in autunno e inverno perde le foglie, creando un suggestivo tappeto di colore sul terreno. Spesso viene chiamato “berretta del prete” per via della forma dei suoi frutti rossi e arancio, che ricordano il copricapo a tre punte indossato dai preti; altri lo conoscono come fusaggine o fusari, perché dal legno duro di questi evonimi si ricavavano i fusi per i telai. Oltre ai piccoli alberi ornamentali decidui, esistono varietà di evonimi sempreverdi con fogliame denso e colorato, di straordinaria bellezza. Ad esempio, E. japonicus ‘Microphyllus Albomarginatus’ e ‘Paloma Blanca’ crescono lentamente e in modo ordinato, richiedendo poca manutenzione, ideali per siepi. Inoltre, molte cultivar di E. fortunei sono perfette come piante tappezzanti, grazie ai rami che radicano facilmente e si sviluppano strisciando sul terreno. Euonymus phellomanus - Foto diFerruccio Carassale Come coltivare l'evonimo Temperatura Gli evonimi sono piante rustiche, che resistono fino a -20 °C e sopportano bene anche il caldo. Esposizione Possono stare sia in pieno sole, sia in mezz’ombra. Terreno Non sono particolarmente esigenti e crescono bene con qualunque terreno, purché ben drenato, poiché non tollerano i ristagni idrici. Euonymus fortunei 'Golden Harlequin' - Foto di Ferruccio Carassale Euonymus fortunei 'Emerald 'n' Gold' - Foto di Ferruccio Carassale Irrigazioni Sono piante resistenti che tollerano anche brevi periodi di siccità, ma è preferibile non far soffrir loro la sete. Vanno quindi bagnate regolarmente, soprattutto in estate. Se coltivate in vaso, le irrigazioni devono essere più frequenti, stando però attenti a non lasciare ristagnare l’acqua nel sottovaso. Concimazioni A partire da inizio primavera, fino a metà agosto, distribuire in aprile e in giugno qualche manciata di stallatico maturo da incorporare al terreno con la zappetta. In alternativa si può usare un concime ternario a lenta cessione. Potatura Gli evonimi hanno una crescita lenta e ordinata, perciò è sufficiente eliminare alla base i rami troppo vecchi o quelli storti o scomposti. Tuttavia è importante distinguere tra le specie sempreverdi, che si possono potare in qualunque periodo dell’anno, e le specie caducifoglie, che vanno tagliate a fine inverno. Propagazione Le varietà di piccola taglia, come per esempio Euonymus japonicus ‘Microphyllus Albomarginatus’, o tappezzanti come Euonymus fortunei ‘Emerald’n Gold’, si possono moltiplicare per propaggine in primavera: si sceglie un ramo sano e slanciato, che non sia ancora lignificato, e lo si piega in modo da sotterrarne una porzione intermedia lunga circa 5 cm, da fissare con una forcina metallica o una “forchetta” di legno. Prima però bisogna preparare la parte di ramo che andrà sotterrata, eliminando le foglie e raschiandone un breve tratto ad anello, appena sotto una gemma, con l’unghia o un coltellino. Dopo un mese il ramo avrà radicato e a questo punto si potrà staccarlo dalla pianta madre recidendolo con un coltello, ed eventualmente lo si potrà spostare in altra posizione. Gli evonimi si moltiplicano facilmente per talea: in estate si prelevano da rami semilegnosi, con un taglio obliquo, porzioni apicali lunghe 15-20 cm. Si eliminano le foglie, tranne le ultime due apicali, e si interrano le talee di un terzo della lunghezza. L’anno successivo possono essere travasate in contenitori più capienti. La moltiplicazione attraverso i semi, da fare a marzo, in vasetti, dà piante identiche a quella madre solo nel caso di specie botaniche; dai semi delle cultivar selezionate dall’uomo nascono piante con caratteristiche diverse. Euonymus japonicus 'Albomarginatus' - Foto di Ferruccio Carassale Euonymus europaeus ''Red Cascade' - Foto di Ferruccio Carassale Coltivare l'evonimo in vaso Gli evonimi, anche quelli più voluminosi, crescono bene anche in contenitore, dove però avranno bisogno di maggiori cure. Vanno infatti concimati almeno due volte l’anno e innaffiati regolarmente. Quando poi daranno segni di sofferenza, sarà il momento di rinvasarli, in autunno, aumentando di pochi centimetri il diametro del vaso. Se il contenitore è già quello definitivo, si potano di qualche centimetro le radici e si rimette la pianta nello stesso vaso, aggiungendo nuovo terriccio. Euonymus alatus 'Compactus' - Foto di Ferruccio Carassale Malattie Gli evonimi sono facilmente attaccati dalla cocciniglia bianca, soprattutto in caso di ristagni idrici e scarsa ventilazione. Gli esemplari colpiti manifestano stress, defogliazione e deperimenti fisiologici, quindi è bene intervenire prima possibile con trattamenti a base di olio di Neem.

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Evonimi: coltiviamoli in terra o in vaso