Giganti da conoscere e proteggere
Esistono alberi così maestosi, antichi o con storie straordinarie, da essere considerati monumenti viventi. Con i loro tronchi contorti, le radici centenarie e le chiome giganti raccontano la storia di un territorio e sfidano il tempo. Sono gli alberi monumentali d’Italia, tesori naturalistici tutelati e valorizzati dalla Direzione generale delle foreste del Masaf.
Cos’è un albero monumentale e quanti sono
La legge italiana (n. 10 del 2013) definisce albero monumentale un esemplare di particolare pregio per età, dimensioni (circonferenza del tronco, altezza, ampiezza della chioma), forma e portamento, ma anche per rarità della specie botanica, pregio paesaggistico o storico-culturale-religioso. Può trattarsi di un singolo esemplare o di un gruppo, come ad esempio il celebre filare dei cipressi di Bolgheri.
In Italia se ne contano al momento 4.944, appartenenti a 280 specie. Il loro numero è in continua evoluzione grazie alle segnalazioni da parte di cittadini, comuni, associazioni ed enti locali. L’elenco si trova sul sito del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste ed è aggiornato ogni anno. Le regioni più ricche di alberi monumentali sono Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Sardegna, Piemonte e Campania, ma ogni angolo d’Italia custodisce almeno un gigante verde da scoprire.

Esiste anche una mappa degli alberi monumentali d’Italia. E, per facilitare la consultazione delle informazioni sugli alberi monumentali, è stato creato un catalogo digitale accessibile tramite Google Maps. Gli utenti possono esplorare la mappa interattiva per individuare gli alberi inseriti nell’elenco ufficiale e scoprire le loro caratteristiche botaniche e gli elementi distintivi che ne fanno esemplari unici.
Scopriamo 7 alberi monumentali tra i più belli d’Italia
Tra gli oltre 4.900 alberi monumentali che vanta il nostro paese, ecco alcuni tra i più interessanti. Quasi tutti hanno rappresentato l’Italia al concorso Tree of the Year.
Larice di Gordzé a Bionaz (Aosta)
Un larice maestoso che cresce in Valpelline, a 2.080 metri di quota, in un bosco rado di altri larici vetusti. Ha un’età stimata in 520 anni. Alto 23,5 metri, ha una circonferenza del tronco di 522 centimetri, è il primo a diventare verde in primavera e l’ultimo a perdere gli aghi verdi in autunno. È protagonista di numerose leggende che raccontano di fate e incantesimi.
Abete di Paularo (Udine)
Questo abete bianco (Abies alba) ha un’età stimata di oltre 200 anni. Con i suoi 53,34 metri di altezza e una circonferenza del tronco di 3,32 metri, é attualmente il piu alto albero autoctono d’Italia. Lo precedono nella classifica assoluta la Sequoia gemella (54 metri di altezza) e la douglasia (Pseudotsuga menziesii) di Vallombrosa, che si aggiudica il primo posto con 63 metri di altezza.

La quercia vallonea di Tricase (Lecce)
Una quercia dalla chioma imponente, appartenente alla specie Quercus ithaburensis subsp. macrolepis, originaria dell’area orientale del bacino del Mediterraneo e molto rara in Italia. Si stima abbia oltre 700 anni di età. Il suo tronco ha una circonferenza di più di quattro metri e la chioma, del diametro di oltre 25 metri, occupa uno spazio pari a quasi 700 metri quadrati. Nel 2000 i WWF l’ha promosso come albero simbolo della Puglia.
Platano di Curinga (Catanzaro)
Incastonato in un bosco di pini, questo splendido platano (Platanus orientalis) si trova a poche centinaia di metri dai ruderi dell’Eremo di Sant’Elia Vecchio, la cui costruzione risalirebbe al IX secolo ad opera dei monaci basiliani. Secondo quanto tramandato in paese, sarebbe stato proprio un monaco a mettere a dimora la piantina, poi diventata un maestoso monumento naturale. Per gli abitanti di Curinga è il “Gigante Buono”, con la sua altezza di 31,5 metri e la circonferenza del tronco che misura 14,75 metri. Il tronco è completamente cavo, con un’apertura di oltre tre metri capace di ospitare al suo interno più di dieci persone.
Ficus dell’Orto Botanico di Palermo
Introdotto nell’orto botanico di Palermo intorno al 1845 e considerato il capostipite dei grandi ficus che si trovano in Sicilia, questo ficus (Ficus macrophylla var. columnaris) ha un tronco formato da steli e radici aeree che si sono fuse nel tempo. Alto circa 25 metri, ha 44 fusti principali, con i più grandi che raggiungono circa 3,60 metri di circonferenza. La sua chioma si estende su una superficie di circa 2.900 metri quadrati, rendendola probabilmente la più grande d’Europa.

Castagno dei cento cavalli, Sant’Alfio (Catania)
Considerato il castagno più famoso e grande d’Italia, è stato uno dei primi alberi a essere protetti da un atto di tutela naturalistica. La sua storia è legata a una leggenda secondo cui una regina e cento cavalieri trovarono riparo sotto le sue fronde durante una tempesta. Si stima che abbia oltre 2.000 anni di vita.
Quercia delle streghe di Capannori (Lucca)
È una roverella (Quercus pubescens) dall’età stimata in 600 anni, che cresce nel parco di Villa Carrara. Una leggenda narra che sui suoi rami bassi, lunghi e tortuosi solessero radunarsi le streghe e che per effetto del loro peso, i rami si appiattissero e contorcessero. L’albero è noto anche come “quercia di Pinocchio” perché si dice che Collodi abbia tratto spunto dall’albero per descrivere l’impiccagione del burattino.

Come segnalare un albero monumentale
Per segnalare un albero ritenuto rispondente ai criteri di monumentalità è necessario compilare un’apposita scheda corredata da foto e documentazione ritenuta utile. La scheda va inviata al Comune in cui si trova l’albero e all’ufficio competente della regione di appartenenza. Anche se spetta ai Comuni realizzare il censimento degli alberi monumentali del proprio territorio, ogni cittadino, associazione, scuola o ente territoriale può segnalare un albero da tutelare seguendo queste indicazioni.

Perché gli alberi monumentali sono importanti
Gli alberi monumentali sono custodi della memoria, offrono rifugio alla fauna, mitigano il calore urbano, assorbono CO2. Ma soprattutto, sono testimoni silenziosi del tempo, capaci di ispirare rispetto e meraviglia. Conservarli e proteggerli è un dovere di tutti perché ciascuno di loro ha una storia da raccontare. Sono tutelati e valorizzati dalla Direzione generale delle foreste del Masaf. La legge dice che chiunque danneggi o abbatta un albero monumentale senza autorizzazione è punibile con sanzioni da un minnimo di 5.000 e un massimo di 100.000 euro (articolo 7 della legge 10/2013).
Il concorso Tree of the Year
Ogni anno il concorso europeo Tree of the Year seleziona gli alberi più straordinari dei paesi partecipanti (Belgio, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Estonia Francia, Ungheria, Italia, Lettonia, Lituania, Olanda, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Spagna, Ucraina, Regno Unito) e attraverso una votazione online nomina l’albero europeo dell’anno. Organizzato in Italia dalla Giant Trees Foundation, fondazione senza scopo di lucro creata per conoscere, difendere e proteggere i grandi alberi, il concorso ha lo scopo di evidenziare l’importanza degli alberi secolari e del loro patrimonio naturale e culturale, che merita la nostra cura e protezione.