Ami il verde ma la tua casa è poco luminosa? Esistono delle piante da interno che prosperano anche con poca luce, perfette per arredare angoli bui o stanze esposte a nord. In questo articolo ti sveliamo 7 piante da interno che resistono al buio, resistenti e facili da curare, ideali per chi desidera portare un tocco di natura in casa senza preoccuparsi troppo dell’esposizione solare.
Perché la luce è fondamentale per le piante da interno
La luce è indispensabile alle piante perché permette loro di effettuare la fotosintesi: un processo chimico che trasforma acqua e anidride carbonica in energia. Senza una quantità di luce adeguata, questo meccanismo vitale si interrompe o rallenta, mettendo a rischio la salute della pianta. Perciò, bisogna comprendere capire quanta luce serve alle tue piante da interno: esposizioni, intensità.
Le piante da interno sono più complicate?
Gestire la luce per le piante da interno è più complicato rispetto a quelle coltivate in giardino (qui trovate una guida approfondita). Il motivo? La maggior parte delle specie che decorano i nostri appartamenti è di origine tropicale, abituata a condizioni di luce costante durante tutto l’anno. Nelle zone equatoriali, infatti, il numero di ore di luce e buio resta pressoché invariato, come in una perenne primavera-estate.
L’inverno è il periodo più critico per tutte le piante da interno. Il sole basso sull’orizzonte e le giornate corte riducono drasticamente l’energia disponibile. È il momento di spostare temporaneamente anche le piante da ombra verso esposizioni più luminose. Una Sansevieria o una zamia, normalmente felici all’ombra, possono essere collocate vicino a finestre esposte a sud senza rischi: la luce invernale filtrata dai vetri non risulterà mai eccessiva.
Non tutte le piante da interno richiedono il sole diretto per prosperare. Alcune provengono dalle foreste tropicali umide, dove si sono evolute per vivere all’ombra degli alberi più alti. Grazie a questi adattamenti oggi sanno crescere bene anche in angoli poco luminosi delle nostre case. Scopri quali sono e come coltivarle al meglio!
7 piante che resistono con poca luce
Premessa: un errore da non fare è pensare che piante tolleranti della poca luce non possano crescere meglio e più velocemente con una luminosità maggiore. Il fatto che una pianta come Sansevieria si adatti a zone poco luminose della casa non vuol dire che non possa vivere anche in condizioni di maggior disponibilità di luce.
Fatta questa premessa, parliamo di tre piante che non solo possono vivere in ambienti poco luminosi, ma sono anche facili da curare.
Sansevieria

Conosciuta anche come lingua di suocera, Sansevieria è talmente resistente che può superare persino giorni di buio totale senza problemi! Uno dei punti di forza delle sansevierie è l’incredibile varietà di specie e cultivar disponibili. Si va dalla classica Sansevieria trifasciata alle eleganti versioni cilindriche, fino alle più recenti e decorative introduzioni sul mercato, come le ‘Star Canyon’ e ‘Star Canary’.
Se stai muovendo i primi passi nel mondo del verde da interno, Sansevieria è una vera e propria palestra per allenare il pollice verde. Resistente, decorativa e adattabile, è perfetta per chi vuole iniziare senza troppe complicazioni, imparando gradualmente a gestire luce e irrigazione.
Cure: annaffiare ogni 2-3 settimane, lasciando asciugare completamente il substrato. Concimazione 2-3 volte l’anno in primavera-estate. Rinvaso ogni 3-4 anni. Tollera perfettamente l’incuria.
Le più belle Sansevieria da collezionare
- Sansevieria trifasciata ‘Moonshine’: con foglie argentate,
- Sansevieria zeylanica: striature bianche irregolari su lamina verde scura,
- Sansevieria bacularis ‘Mikado’: foglie cilindriche e sottili,
- Sansevieria ‘Gold Flame’: variegature giallo oro brillante.
Pothos
Pothos è il nome con cui comunemente si intendono un gruppo di piante rapmpicanti, coltrivate in casa come ricadenti e appartenenti a diversi generi: Epipremnum, Scindapsus, Philodendron. Resistono bene in zone meno illuminate della casa ma, rispetto alla Sansevieria, è meglio garantire loro un po’ più di luce durante l’inverno. Spesso tendono a spelacchiarsi un po’ se non sono ben raggiunte da una fonte di luce ma possiamo ovviare al problema inserendo nuove talee all’interno del vaso per continuare a rinfoltirlo.
Cure: terreno sempre leggermente umido. Concimazione mensile in stagione vegetativa. Rinvaso annuale per piante giovani. Tollerano potature drastiche.

I Pothos più belli da collezionare
- Epipremnum pinnatum ‘Cebu Blue’: foglie blu-argentate metallizzate,
- Epipremnum pinnatum ‘Marble Planet’: foglie verde smeraldo, ampie e cuoiose,
- E. amplissimum ‘Silver Stripe’: foglie lanceolate, con striature argentee su verde scuro,
- Epipremnum pinnatum ‘Marble Queen’: lamina con marmorizzate di bianco cremoso,
- Epipremnum ‘N’joy’: contrasti netti tra bianco-verde sulle foglie,
- Epipremnum aureum ‘Neon’: foglie giallo lime,
- Philodendron scandens ‘Micans’: foglie vellutate bronzo-violacee.
Zamioculcas

Protagonista induscussa di androni e vani scale, la zamia (Zamioculcas zamiifolia) è una pianta da interno resistente e facile da curare, conosciuta anche come pianta di Padre Pio. Le sue foglie carnose e lucide le conferiscono un aspetto statuario, mentre la sua capacità di adattarsi a condizioni di poca luce e scarse bagnature la rendono ideale per chi cerca una pianta elegante e a bassa manutenzione. La varietà ‘Raven’ presenta foglie nero-violacee.
Cure: irrigazione sporadica (ogni 2-3 settimane). Concime liquido diluito una volta al mese in estate. Rinvaso ogni 2-3 anni.
Felci

Le felci sono piante primitive, che non fanno fiori ma si riproducono con le spore, che richiedono attenzione particolare. Tanti sono i generi di felci che esistono in natura, in casa ne possiamo coltivare alcuni. Fra le più belle, la capelvenere, il cui nome botanico è Adiantum capillus-veneris, ma è anche molto delicata: ha fronde fragilissime, portamento leggero e necessita diumidità costante ed elevata (70-80%). Condizioni che di solito ci sono soltanto in bagno. Molto più resistenti le felci appartenenti al genere Asplenium.
Cure: substrato sempre umido ma mai zuppo. Nebulizzazioni quotidiane o sottovaso con argilla espansa. Meglio utilizzare acqua senza calcare. Concime molto diluito ogni 3 settimane. Rinvaso ogni 1-2 anni. Tenere lontano da termosifoni.
Le felci più facili da coltivare in casa
- Asplenium nidus ‘Campio’: fronde verde scuro lucido, con bordi frastagliati,
- Asplenium nidus: classico asplenium con foglie a rosetta o nido d’uccello,
- Asplenium ‘Parvati’: margini profondamente incisi, molto robusto,
- Asplenium antiquum: fronde più strette e arcuate,
- Asplenium antiquum ‘Leslie’: fronde verde brillante che si aprono a ventaglio, arricciandosi e intagliandosi ai margini,
- Asplenium antiquum ‘Osaka’: fronde dai margini ondulati.
Aglaonema

È un genere di piante tropicali originarie del sudest asiatico proposte oggi anche dai garden center e coltivate per la bellezza delle foglie, che presentano variegature e colori inusuali, come il bianco puro, l’argento e il fucsia.
Cure: terreno umido ma ben drenato. Concimazione ogni 3-4 settimane. Rinvaso ogni 2 anni. Apprezza umidità ambientale elevata.
Le aglaonema più colorate
- Aglaonema ‘Lemon Mint’: giallo lime e verde acido,
- Aglaonema ‘Maria’: verde con striature argentate,
- Aglaonema ‘Silver Bay’: foglie con lamina argentea-verde,
- Aglaonema ‘White Joy’: foglie con lamina color bianco e margine verde tenue,
- Aglaonema ‘Crimson Love’: rosa-rosso intenso, molto saturo.
Falangio

Detta anche pianta ragno, appartiente al genere Chlorophytum ed è originaria dell’Africa meridionale. Forma rosette di foglie natriformi, spesso variegate, e getta lunghi stoloni alla cima dei quali forma nuove piantine. È una pianta molto facile da moltiplicare, basta staccare le plantule che si formano in cima agli stoloni e rinvasare ottenendo così nuove piante.
Cure: annaffiature regolari, facendo asciugare il terreno tra una bagnatura e l’altra. Concimazione quindicinale in primavera-estate. Rinvaso annuale. Perfetta per principianti.
I Chlorophytum più belli da collezionare
- Chlorophytum orchidastrum ‘Green Orange’: piccioli arancioni acceso, foglie larghe e verde smeraldo
- Chlorophytum comosum ‘Green Bonnie’: foglie ricce e ondulate
- Chlorophytum comosum ‘Vittatum’: classica striscia bianca centrale
Asparagine

Con il termine asparagine sono comunemente chiamate le specie ornamentali del genere Asparagus, a cui appartiene anche A. officinalis, la comune verdura i cui giovani germogli vengono raccolti e consumati. Gli Asparagus ornamentali hanno fusti sottili e ramificati, spesso piumosi, con foglie aghiformi dette cladodi. Alcune varietà producono piccole bacche rosse decorative ma non commestibili. Sono ideali come robuste piante da interno o in vaso, ma alcune specie crescono anche all’aperto in climi temperati.
Cure: terreno fresco, con bagnature regolari. Concimazione mensile. Rinvaso ogni 1-2 anni.
Le asparagine più belle da collezionare
- Asparagus densiflorus ‘Sprengeri’: ramificazioni arcuate, aspetto morbido
- Asparagus setaceus ‘Plumosus’: fronde finissime come piume,
- Asparagus umbellatus: portamento eretto, effetto nuvola verde
Buon giardinaggio!
E se vuoi saperne di più segui il nostro video corso sulle piante da interno che richiedono poca luce!