La Stella di Natale, simbolo indiscusso delle feste, è una delle piante più amate e riconoscibili del periodo natalizio. Ma conosci davvero tutto su di lei? Il suo vero nome è Euphorbia pulcherrima e, contrariamente a quanto si pensa, ciò che sembra un fiore sono in realtà brattee colorate. In questa guida, con i consigli di Sebastiano Guarisco del vivaio Le Georgiche, scopri curiosità, varietà e i segreti per coltivarla al meglio, evitando gli errori più comuni.
Origini e significato della Stella di Natale
Il nome scientifico della stella di Natale è Euphorbia pulcherrima, ovvero “l’euforbia più bella”.
Poinsettia è invece un nome comune, coniato nel 1836 dal botanico scozzese Robert Graham in onore di Joel Poinsett, diplomatico e appassionato botanico statunitense che contribuì a farla conoscere al mondo.
Ciò che appare come un fiore non lo è affatto: si tratta di brattee, foglie modificate che si colorano per attirare gli insetti impollinatori verso i veri fiori, piccoli e giallo-verdi, presenti al centro. È una pianta affascinante e le cultivar più recenti offrono brattee gialle, marmorizzate o bicolori, ampliando la scelta oltre al tradizionale rosso.
Ha la fama di pianta delicata ma questa deriva spesso da errori di coltivazione. In commercio viene proposta in vasi troppo piccoli e con substrati leggeri, che si asciugano rapidamente e non trattengono umidità. Anche la scarsa luce e il caldo secco delle abitazioni contribuiscono a metterla in difficoltà.

Come coltivare la Stella di Natale in casa
Ottenere buoni risultati non è poi così difficile: è essenziale scegliere piante sane, con i fiori centrali ancora in boccio, e seguire corretti consigli di coltivazione.

Esposizione, temperatura e irrigazione
La stella di Natale va collocata nel punto più luminoso della casa, ben al riparo dagli spifferi e lontana da termosifoni e altre fonti di calore. Gli ingressi possono essere soggetti a correnti d’aria fredda e sono poco consigliati, mentre un bagno luminoso con alta umidità è perfetto.
È utile ricordare che a dicembre in Italia la luce naturale scarseggia: meno di otto ore di sole al giorno, poche rispetto al Messico, Paese d’origine delle stelle di Natale, dove anche a dicembre le ore di luce sono più di undici.
Temperatura
Dev’essere costante e compresa tra 15 e 22 °C. D’inverno la pianta non deve mai essere collocata all’esterno in luoghi dove le temperature scendono sotto i 12 °C. Più è elevata la temperatura in casa, maggiore sarà il fabbisogno idrico.
Substrato
Quello ideale è sciolto, ben drenato e leggermente acido, in modo da mantenere un equilibrio tra ritenzione idrica e drenaggio. Una miscela di torba o fibra di cocco con perlite o pomice è ideale, poiché la torba trattiene l’umidità mentre le altre componenti migliorano il drenaggio. È importante anche aggiungere materia organica, come compost, per fornire nutrienti e stabilizzare la temperatura del suolo.
Vaso
Nel periodo natalizio è meglio non rinvasare. Il contenitore in plastica può essere nascosto all’interno di un cache-pot. Verso la fine di aprile trasferire la stella di Natale in un vaso di terracotta di diametro più largo di 5 cm circa. Irrigazioni Distribuire un quantitativo di acqua pari al 10-20.
Irrigazioni
Distribuire un quantitativo di acqua pari al 10-20 per cento del volume del vaso: per quelli di 13 cm di diametro (i più diffusi nei negozi) bastano 100 ml, circa il contenuto di un flûte di champagne. L’acqua dev’essere a temperatura ambiente e non dura: se calcarea, è consigliabile lasciarla riposare per una notte in un contenitore.
Non bagnare finché il terriccio non è completamente asciutto: per controllare il livello di umidità si può utilizzare un igrometro o uno stuzzicadenti (lo si inserisce nel terreno, lo si tira fuori e si vede se è bagnato). Svuotare l’acqua rimasta nel sottovaso. A fine fioritura ridurre le irrigazioni.

Concimazioni
Non sono necessarie per le piante appena acquistate. A partire da aprile è consigliabile somministrare un concime liquido per piante da interno due volte al mese.
Cure colturali
All’inizio della primavera, potare la chioma a un terzo e portare la pianta all’aperto quando le temperature notturne superano stabilmente i 15 °C. Scegliere una posizione luminosa ma protetta dalla luce solare diretta.
Le varietà più belle di Euphorbia pulcherrima
- Euphorbia pulcherrima ‘Art Déco’. Per gli amanti della tradizione: brattee dalla lamina espansa e di color rosso rubino per questa stella di Natale dall’aspetto classico, alta e larga circa 60 cm.
- E. pulcherrima ‘Autumn Leaves’. Alta e larga 30-60 cm circa. Foglie ovate, verde scuro. Brattee giallo pesca sfumato di rosa pallido, che possono scurirsi con l’età.
- E. pulcherrima ‘Bianca’ . Sono bianco puro e poco espanse in larghezza le brattee di questa cultivar che raggiunge i 60 cm circa di altezza. Foglie verde scuro.
- E. pulcherrima ‘Giulia Rosa’. Anch’essa alta e larga circa 30-60 cm, ha brattee rosa brillante con foglie verdi lucide.
- E. pulcherrima ‘Giulia Salmone’. Come la precedente, ma con brattee rosa dalle sfumature color albicocca-pesca.
- E. pulcherrima ‘Glitter’ . Brattee che sembrano glitterate, di un bel rosso intenso, con marezzature bianco crema, foglie verdi. Dimensioni tra i 30 e i 50 cm
- E. pulcherrima ‘Ice Crystal’. Ampie brattee rosso pastello con cuore centrale più chiaro, dal rosa fino a diventare quasi bianche. Dimensioni 30-50 cm circa
- E. pulcherrima ‘Marbella’ .Brattee bicolor con la parte esterna color crema e cuore centrale di un tenue rosa pastello
- E. pulcherrima ‘Ice Punch’. Brattee rosso ciliegia, caratterizzate da ombre centrali di color rosa pallido. Alta e larga 30-50 cm.




Stella di Natale o Euphorbia pulcherrima: se soffre un po’ cresce meglio
Per far sviluppare una nuova chioma folta alle poinsettie sopravvissute al Natale bisogna mantenere le piante in condizioni di stress, a partire dalle bagnature: dopo le feste vanno ridotte al minimo. Quando brattee e foglie iniziano a cadere, potare con decisione la chioma riducendo i rami a un terzo della lunghezza. Nello svolgere questa operazione bisogna indossare dei guanti protettivi in quanto la linfa lattiginosa delle poinsettie è urticante. Le piante vanno tenute al fresco, con temperature sui 15 °C. A primavera si può ricominciare a curarle, con innaffiature regolari e fertilizzando ogni due settimane. Le specie in commercio sono trattate con ormoni nanizzanti, la nuova chioma sarà meno compatta