Ghirlande: intrecciate con le piante d'inverno

Entriamo nel nuovo giardino di Mattia Godio e Marco Grosso, sulle Alpi Biellesi. Giardinieri raffinati sempre a caccia di piante insolite, realizzano meravigliose ghirlande con quanto raccolgono in natura. Tra rose canina, nandine e ortensie, tante idee per realizzare delle ghirlande intrecciate con i doni di bosco e giardino. Dove nascono le ghirlande Mattia Godio e Marco Grosso sono due giardinieri appassionati, uniti nella professione, nella vita e nell’amore per la loro banda di animali. In Gardenia n. 452 (dicembre 2021) avevamo pubblicato il loro bel giardino, soprannominato Jay Blue House Garden dal colore azzurro della loro casa, in provincia di Novara. Ebbene, poco più di due anni fa, Mattia e Marco hanno preso armi e bagagli, cani, gatti e quante più piante possibili, fra cui le collezioni di amamelidi, che rendono profumato il giardino d'inverno, rododendri e camelie, e si sono trasferiti nel Biellese, a mille metri di altitudine. «Ci siamo spostati perché proprio non ci piaceva il contesto intorno, fatto di case, capannoni e fabbriche, e lo spazio a disposizione era troppo poco», spiega Mattia, «qui invece abbiamo un terreno di 11mila metri quadrati e siamo circondati dai boschi, attraverso i quali si può arrivare a piedi fino in Francia!». Il giardino dei sette stagni Il loro nuovo giardino si estende lungo un dolce pendio soleggiato, che si affaccia sulla pianura come una terrazza. Gli alberi più importanti c’erano già: una cinquantina di vecchie betulle, qualche frassino, grossi aceri di monte (Acer pseudoplatanus) e faggi. Gli esemplari trasferiti dal precedente giardino non hanno avuto problemi di attecchimento, grazie al clima umido e fresco del luogo e alle attente bagnature dopo il trapianto. «Per ora siamo riusciti a mettere a posto solo alcune zone, tra cui quella più vicina alla casa, ma abbiamo realizzato sette stagni», interviene Marco. «Sono alimentati da due rivoli che scendono dalla montagna e sono tutti collegati fra loro. In quello centrale, più profondo, abbiamo inserito una pompa, grazie alla quale possiamo bagnare il giardino, quando occorre, soprattutto le piante appena messe a dimora, che per i primi uno-due anni vanno sempre seguite con attenzione». Mattia Godio e Marco Grosso - Foto di Matteo Carassale Ghirlanda composta da rami di nandina, dalle bacche rosse e dal fogliame arrossato dal freddo, foglie di Magnolia grandiflora, rami di ginepro (Juniperus communis), abete bianco (Abies alba) e pino cembro(Pinus cembra) - Foto di Matteo Carassale L'intreccio di ghirlande Proprio al centro del terreno, sul pendio, si trova la casa: una baita da fiaba, in pietra, risalente alla fine del Settecento. Ristrutturata negli anni Sessanta, Mattia e Marco l'hanno resa ancora più suggestiva dipingendo d’azzurro i piccoli scuri di legno delle finestre. Accanto, un’antica legnaia è diventata il laboratorio della loro nuova attività: l'intreccio di ghirlande e l’organizzazione di workshop sull’argomento. Ghirlanda ricavata da un bouquetregalato, con protee, eriche, Leucospermum - Foto di Matteo Carassale Ghirlandina ottenuta intrecciandoinfiorescenze di ortensie macrofilla, alchechengi, bacche di Ligustrumvulgare e meline ‘Red ‘Sentinel’ - Foto di Matteo Carassale Nella ghirlanda, meline di ‘RedSentinel’, vischio ed Eupatorium capillifolium - Foto di Matteo Carassale Una semplice, incantevole coroncinaottenuta intrecciando alcuni rami di Rosa canina, dai cinorrodi minuti e graziosi -Foto di Matteo Carassale Il bosco e il giardino: una miniera di materiali per fare ghirlande «Avevamo questo sogno da tempo, ma prima non avevamo lo spazio sufficiente per realizzarlo. Utilizziamo soltanto il materiale vegetale raccolto in giardino e nei dintorni: rami, pigne, bacche, fiori freschi o secchi a seconda della stagione, erbe e infruttescenze», racconta Mattia. «Il bosco attorno è formato soprattutto da abeti bianchi, mentre salendo verso i pascoli alti s’incontrano abeti rossi, larici, pini cembri e ginepri, che ci offrono rami e pigne per le composizioni autunnali e invernali» Ancor di più regala il giardino: al di là della moltitudine di fiori e fogliami da utilizzare durante la bella stagione, c’è tanto da prelevare anche nel resto dell'anno, grazie alle piante presenti, scelte anche per questo aspetto. Sempreverdi come camelie, osmanti ed edere, per esempio, i cui mazzetti di bacche nere durano fino Natale, le amamelidi in fiore, Hydrangea macrophylla, arborescens e paniculata fatte seccare, i meli ornamentali, dai piccoli pomi gialli, rossi e arancio: Malus transitoria ‘Adirondack’, Malus x robusta ‘Red Sentinel’ e ‘Red Jewel’, le cui deliziose meline permangono sulle piante addirittura fino alla fioritura successiva. Poi ci sono i sorbi montani (Sorbus aria), le nandine, gli agrifogli e i ligustri, prodighi di piccoli frutti, e moltissime rose, botaniche (Rosa canina, R. davidii, R. moyesii, R. multiflora, R. webbiana, R. wichurana) e sarmentose (‘Francis E. Leister’, ‘Paul’s Hi malayan Musk’), che si caricano di cinorrodi decorativi. Infine, le numerose clematidi, eriche, graminacee ed erbacee perenni, tra cui Miscanthus, rudbeckie, Eupatorium, Physostegia e Veronicastrum, che offrono infruttescenze secche molto intriganti. Le “piume” di Miscanthus sinensis e ifiori secchi degli aster - Foto di Matteo Carassale Hamamelis vernalis ‘Sandra’ - Foto di Matteo Carassale Bacche di Nandina domestica e Ligustrum japonicum - Foto di Matteo Carassale Hydrangea paniculata‘Silver Dollar’, Calamagrostis acutiflora ‘Karl Foerster’, rododendro ‘Queen Bee’ - Foto di Matteo Carassale Quando raccogliere per fare le ghirlande? «Molto materiale lo recuperiamo al momento delle potature, quello fresco lo raccogliamo al bisogno», spiegano Mattia e Marco. «Ma preleviamo sempre un po’ qui e un po’ là, per non distruggere il giardino, che tra l’altro è aperto alle visite. Le bacche le tagliamo al momento di utilizzarle, invece le ortensie quando sono in piena fioritura e poi le appendiamo a testa in giù nella legnaia, al buio e al fresco, per farle seccare bene». A questo proposito, avvertono: «Dalle arborescens e dalle paniculata, che fioriscono da gemme sui rami dell’anno, si possono prelevare le in fiorescenze tutti gli anni, senza compromettere la fioritura futura. Le ortensie macrofilla invece fioriscono sia sui getti dell’anno precedente, sia su quelli di due anni di età, per cui bisogna stare attenti: noi le tagliamo solo ogni tre anni, a rotazione». Per forza di cose, le loro ghirlande non sono mai uguali una all’altra: «Dipende da quanto troviamo di volta in volta. Quando ci vengono ordinate chiediamo indi cazioni di massima, ma il risultato è sempre una sorpresa», concludono.

Fiori, piante, orti e giardini

Idee per ghirlande intrecciate con piante invernali

Dove nascono le ghirlande