Sansevieria varietà

Oltre alla popolare “lingua di suocera”, coltivata da sempre, sono tante le sansevierie che vale la pena conoscere. In grado di tollerare temperature elevate e scarsità di luce, le piante del genere Sansevieria temono il freddo. Il mondo delle Sansevieria Quello delle sansevierie è un mondo ancora tutto da scoprire. Ne è convinta Lucia Cortopassi titolare, insieme con il marito Gianluca Corazza, del vivaio Corazza in provincia di Lucca, dove dal 1995 è impegnata a creare collezioni di piante insolite e poco note, che sperimenta e propaga. «Tutti conoscono Sansevieria trifasciata ‘Laurentii’, nota come “lingua di suocera”, pianta d’appartamento che ti puoi dimenticare in un angolo poco luminoso del salotto senza gravi conseguenze», dice Lucia, «ma pochi sanno che di questo genere botanico esistono una settantina di specie e numerosi ibridi e varietà, diversi per forme, colori e dimensioni delle foglie». Origine e caratteristiche Appartenenti alla famiglia delle Asparagaceae, le sansevierie sono quasi tutte originarie dell’Africa, fatta eccezione per alcune specie del Madagascar, che colonizzano zone desertiche e subdesertiche, prediligendo l’ombra. Si tratta di succulente dotate di rizomi o stoloni striscianti, facili da coltivare per l’elevata resistenza al secco e alla scarsità di luce. Fattore, quest’ultimo, che rende gli interni gli unici luoghi dove le sansevierie possono vivere alle nostre latitudini, in quanto piante poco rustiche, che soffrono se le temperature scendono sotto 13 °C. Sansevieria trifasciata 'Moonshine' Sansevieria trifasciata - Foto IPA Carta d'identità CHI SONO: succulente rizomatose o stolonifere, le Sansevieriacontano una settantina di specie, molte varietà e ibridi.La famiglia di appartenenza è quella delle Asparagaceae.ORIGINE: le Sansevieria sono per la maggior parte originarie diCentro Africa e Sudafrica; alcune di Madagascar, India e Indonesia.FOGLIE: carnose o coriacee, intere, lineari o cilindriche, moltepresentano una spina apicale. Possono raggiungere 1,5 m dilunghezza e sono talvolta riunite in rosetta. Spesso sono striatetrasversalmente di verde più chiaro, bianco o argento.FIORI: bianchi o rosa, riuniti in spighe, sono talvolta profumati. Le varietà più belle Le sansevierie si possono dividere in base alla forma delle foglie, che hanno consistenza carnosa o coriacea — fatta eccezione per quelle di S. parva, più sottili — e sono quasi sempre caratterizzate da tipiche striature trasversali tono su tono, bianche, glauche o argentate, e da una spina apicale, utile in natura per difendersi dai predatori. Sansevierie a foglia coriacea «Il numeroso gruppo delle sansevierie a lamina fogliare coriacea, piatta e larga», dice Lucia Cortopassi, «comprende specie di altezza variabile dai 15 centimetri di S. concinna ‘Nana’, che è anche una delle più rustiche essendo capace di sopportare temperature di 7-8 °C, al metro di S. masoniana, verde scuro con macchie argentate, passando per specie di dimensioni intermedie, che si tratti di S. metallica, alta 30 centimetri, con foglie scure e lucenti, o di S. subspicata, appena più bassa, verde pisello con margini fogliari di colore rosso». Sansevierie scanalate Molto particolare è il gruppo delle cosiddette “scanalate”, con foglie più o meno carnose, percorse da profondi solchi longitudinali. «Queste sansevierie sono dotate di stoloni striscianti», dice la vivaista toscana, «dai quali si sviluppano fusti lunghi al massimo 40 centimetri». Su questi ultimi sono inserite a spirale le foglie, che possono essere numerose e fitte come in S. francisii oppure poco numerose e rade come in S. suffruticosa». Sansevieria francisii - Foto IPA Le specie scanalate non richiedono vasi alti perché lo stolone non scende in profondità; sarà utile invece scegliere ciotole larghe almeno 40 centimetri per fornire alla pianta lo spazio necessario a uno sviluppo equilibrato. Tuttavia, si può ottenere un effetto altrettanto buono lasciando fuoriuscire e ricadere gli stoloni lungo le pareti di un vaso alto e stretto. Sansevieria cylindrica - Foto IPA Sansevierie cilindriche “Cilindriche” sono invece definite quelle sansevierie a foglie carnose con sezione trasversale quasi perfettamente circolare. Tra queste non passa inosservata S. stuckyi, che raggiunge il metro e mezzo di altezza ed è la più difficile da coltivare, perché molto sensibile al freddo e ai ristagni idrici. Bellissima anche S. patens, che alle infiorescenze bianco crema associa foglie cilindriche verde pallido, dall’insolita forma arcuata. Le infiorescenze Spighe portate da lunghi peduncoli, le infiorescenze compaiono a seconda della specie in primavera o a fine estate, ma soltanto se le condizioni di coltivazione sono ottimali. «In molte specie le infiorescenze sono davvero gradevoli», conclude Lucia Cortopassi. La spiga rosa di S. parva, per esempio, ha un intenso profumo di giacinto; ma la più graziosa è quella di S. pulchra: compatta e tondeggiante, è di un delicato rosa confetto».

Fiori, piante, orti e giardini

Sansevieria: storia, origine e varietà insolite da collezionare

Il mondo delle Sansevieria

Origine e caratteristiche