Vi piacciono le piante grasse e sognate di vederle fiorire? Dai fiori a forma di piccola lanterna delle Echeveria a quelli notturni e profumati degli Epiphyllum, passando per i colorati Gymnocalycium giapponesi, il mondo delle piante grasse fiorite offre una palette di colori, forme e profumi che conquista anche i giardinieri più esigenti. In questo articolo vi consigliamo 5 piante grasse, provenienti dai deserti del Messico alle foreste pluviali del Brasile, tutte accomunate da una caratteristica preziosa per chi inizia: fioriscono facilmente già su esemplari giovani e sono facili da coltivare.
1. Echeveria: rosette fiorite
L’Echeveria è una delle piante grasse più facili da coltivare, perfetta per chi muove i primi passi nel mondo delle succulente.
Caratteristiche e coltivazione
Le Echeveria sviluppano infiorescenze a racemo con fiori tubulari dalla caratteristica forma a lanterna, che compaiono spontaneamente durante la stagione vegetativa senza necessità di particolari trattamenti.
Come coltivarla
Coltivare le Echeveria è davvero semplice: resistono al freddo invernale fino ai 10 °C fino al caldo estivo sui 30 °C, e alcune varietà sopportano brevemente qualche grado sotto zero se il terreno è completamente asciutto. Amano il sole pieno ma d’estate gradiscono un po’ d’ombra nelle ore più calde.
Per le annaffiature, basta controllare il vaso: se sollevandolo risulta leggero, vuol dire che la terra è asciutta ed è il momento di bagnare bene, in profondità, facendo uscire l’acqua dal sottovaso e poi svuotandolo dopo poco tempo per evitare ristagni. (Se volete sapere come irrigare correttamente, ne parliamo in questo tutorial!)

In alternativa utilizzare un igrometro. D’inverno si riducono molto le innaffiature, quasi fino a sospenderle, e si bagna solo quando le foglie iniziano a sembrare rugose e poco turgide. Il terriccio migliore è quello specifico per cactus, oppure si può preparare in casa mescolando metà terriccio normale e metà ghiaia o sabbia grossolana per far scolare bene l’acqua.
2. Epiphyllum anguliger: il cactus dalle foglie a spina di pesce
Il cactus fishbone è una delle succulente più spettacolari per le sue foglie e per la sua fioritura. I suoi steli ondulati creano una cascata decorativa perfetta per cestini appesi, mentre i fiori bianchi e crema sono molto grandi, profumati, e si aprono di notte.
Caratteristiche e coltivazione
L’Epiphyllum anguliger è un cactus davvero particolare: è epifita e vive sugli alberi nelle foreste umide. Ha sviluppato foglie (che poi sarebbero fusti modificati) appiattite e con margini ondulati, che ricordano una lisca di pesce. I fiori, grandi e profumatissimi, si aprono solo di sera per attirare gli insetti notturni.
Come coltivarlo
Vuole temperature miti tra 6 e 24°C, e d’inverno ha bisogno di stare sugli 11-14°C per circa un mese, per prepararsi alla fioritura. Gli serve luce ma mai sole diretto nei periodi estivi.

A differenza dei cactus del deserto, questo ha sempre sete: il terriccio deve rimanere fresco tutto l’anno, tranne durante il riposo invernale quando si annaffia poco per un paio di mesi. Essendo abituato all’umidità della foresta, apprezza anche qualche spruzzata d’acqua sulle foglie di tanto in tanto. Questo cactus epifita ha esigenze diverse dalle comuni piante grasse e più simili alle orchidee.
3. Gymnocalycium mihanovichii ‘Hibotan’: i colorati cactus dal Giappone
I Gymnocalycium colorati sono tra le piante grasse più facili da coltivare, perfetti per chi desidera colori vivaci tutto l’anno. La varietà ‘Hibotan’ offre tonalità rosse, arancioni, gialle e violacee uniche. Le varietà ‘Hibotan’ e ‘Hibotan Nishiki’ rappresentano mutazioni somatiche stabili caratterizzate dall’assenza totale o parziale di clorofilla, con conseguente accumulo di pigmenti di color rosso violaceo detti antociani e caroteni che determinano le diverse colorazioni rosse, arancioni, gialle e viola.
Questa condizione genetica, originariamente selezionata da E. Watanabe in Giappone attraverso lo screening su migliaia di semenzali di G. friedrichii, può portare ad esemplari completamente colorati, senza clorofilla, che richiedono di essere innestati su portainnesti di Hylocereus per sopravvivere. Le varietà con sezioni verdi possono crescere anche senza innesto.

Come coltivarlo
Vuole tanta luce ma mai diretta nelle ore più calde dei mesi estivi, soprattutto le varietà senza clorofilla che si scottano facilmente. Non sopporta il freddo sotto i 5°C, anche se riesce a resistere per brevi periodi a zero gradi se il terreno è completamente asciutto.
Il terriccio deve drenare benissimo, quindi mescola almeno un 30 per cento di pomice a un terriccio per cactacee e metti uno strato di pomice anche sopra come pacciamatura così l’acqua non ristagna attorno al colletto della pianta.
Per l’acqua segui le stagioni: da aprile a settembre annaffia regolarmente ma aspetta sempre che si asciughi tutto tra una volta e l’altra. Da ottobre a marzo invece niente acqua.
4. Huernia zebrina: fiori zebrati
La Huernia zebrina è una succulenta particolare che regala fiori davvero speciali: corolle con rialzi color rosso vino e strisce zebrate. Cresce su terreni rocciosi e argillosi, adattandosi bene alla coltivazione domestica.
Caratteristiche principali
Questa specie sudafricana colonizza substrati rocciosi e argillosi a basse altitudini, sviluppando un apparato radicale superficiale ma esteso. I fiori sono davvero spettacolari: hanno un anello rosso scuro con striature che li fa sembrare dei piccoli salvagenti, da qui il soprannome di piante “lifebuoy”.
Come coltivarla
Vuole tanta luce ma protetta dal sole diretto estivo per evitare stress termico. Resiste bene al caldo se all’ombra filtrata e può stare fuori fino a 10 °C notturni in inverno. Il terriccio deve essere molto poroso e drenante: usa miscele per cactus con lapillo e pomice. Preferisce vasi di terracotta che fanno traspirare le radici, con rinvaso ogni 2-3 anni.

Attenzione al marciume radicale: è molto sensibile ai ristagni d’acqua. Per prevenire i funghi alle radici, aggiungi fungicidi sistemici a base di estratto di castagno alle annaffiature.
5. Schlumbergera: il cactus sempre affidabile
La Schlumbergera è tra le piante grasse fiorite più affidabili. Originaria delle foreste pluviali brasiliane, è un cactus epifita che fiorisce puntualmente in inverno o a pasqua a seconda della specie. Le due più comuni sono Schlumbergera × buckleyi e Schlumbergera truncata, dette rispettivamente cactus di Natale e cactus di Pasqua, per il periodo di fioritura in Italia. La differenza principale sta nelle foglie (che in realtà sono fusti appiattiti): il cactus di Natale (S. × buckleyi) ha i bordi smerlati e arrotondati, mentre il cactus di Pasqua (S. truncata) li ha dentati e appuntiti.


Come coltivarla
Essendo cactus originari della foresta brasiliana, hanno esigenze diverse dai cactus del deserto. Vogliono ombra luminosa, mai sole diretto in piena estate. Il terriccio deve essere molto poroso e drenante.
Per farli fiorire serve un trucco: in autunno tienili al fresco (12-15°C) per alcune settimane e riduci le annaffiature. Questo simula l’inverno brasiliano e li convince a fare i boccioli. L’annaffiatura cambia con le stagioni: regolare in estate e fine inverno, meno dopo la fioritura, ancora meno prima che facciano i boccioli. Quando stanno per fiorire non spostarli mai: sono sensibilissimi e perdono i boccioli per un nonnulla.