Agavi nane da interno

Di dimensioni ridotte, con foglie dalle forme, dai colori e dai disegni più vari, le agavi nane si coltivano con successo anche in casa, bagnandole poco e assicurando loro molta luce. In questo articolo, Walter Lampugnani di Floricoltura Lampugnani ci racconta tutto ciò che c'è da sapere sulle agavi da interno. Perfette anche in casa Dimenticate i giganti che svettano con le loro rigide foglie aculeate lungo le coste mediterranee, innalzando verso il cielo le inconfondibili infiorescenze, alte a volte fino a cinque metri. Le agavi che vi proponiamo questo articolo stanno comodamente nel palmo di una mano.«In circa vent’anni, per pura passione», racconta Walter Lampugnani, titolare di Floricoltura Lampugnani in provincia di Como, «ho messo insieme una collezione che comprende una trentina tra specie, ibridi e varietà di agavi alte non più di 30 centimetri». Trattandosi di succulente che vivono bene in ambienti caldi e con bassa umidità atmosferica, le agavi si prestano alla coltivazione in casa, anche durante i mesi invernali perché tollerano una temperatura fino a 32 °C. A patto, tuttavia, che le si collochi accanto a una finestra, dove possano venire inondate dalla luce. Se questa è insufficiente, infatti, i colori delle foglie sbiadiscono e le piante “filano”, ovvero si allungano alla ricerca della fonte luminosa, assumendo forme sgraziate e un aspetto malaticcio. Agave schidigera - Foto IPA «Esistono però anche specie piuttosto rustiche», dice Walter Lampugnani, «che sopportano una decina di gradi sotto lo zero». Tutte le varietà e le sottospecie di Agave utahensis, A. ovatifolia e A. parryi, come per esempio A. p. ‘Blue Wind’, con foglie grigie striate e spine nere, resistono addirittura fino a -20 °C, ma solo se il terreno è asciutto e l’umidità atmosferica bassa: al riparo dalla pioggia, possono quindi sopravvivere all’esterno anche in inverno. Una passione rara «Ho iniziato la mia collezione», prosegue Lampugnani, «quando mi sono accorto che in vendita si trovavano quasi esclusivamente agavi di dimensioni notevoli, che anche in vaso raggiungono i due metri di altezza; piante inadeguate alla coltivazione in appartamento, anche per la presenza di grosse spine all’apice delle foglie e lungo i margini».È così che il vivaista comasco si è messo alla ricerca di semi di agavi nane, che ha fatto arrivare un po’ da tutto il mondo, ma soprattutto dagli Stati Uniti, dove risiedono i più importanti ibridatori del genere Agave. Specie dalle mille forme e colori Agave 'Blue Glow' - Foto IPA La collezione di Walter Lampugnani vanta agavi nane da interno e esemplari curiosi, molto diversi tra loro, da osservare con attenzione a uno a uno. A stupire è prima di tutto l’ampia varietà cromatica: si passa, infatti, dal verde cupo di Agave schidigera ‘Shira Ito no Ohi’, che al posto delle spine lungo i margini delle foglie presenta lunghe fibre bianche, al glauco di Agave ‘Blue Glow’, con margini rosso-dorati, bellissimi se illuminati dalla luce radente, al verde-blu di Agave pumila, con foglie triangolari dalla crescita lentissima, per arrivare al verde tenero di Agave macroacantha viridis, che forma una densa rosetta di foglie allungate sulle quali risaltano le spine nere, o al rosso cupo di Agave kerchovei ‘Huajuapan Red’. Spesso, inoltre, le foglie delle agavi nane da interno presentano margini chiari come in Agave guiengola ‘Creme Brulee’ o Agave potatorum ‘Kissho Kan Blue’, oppure striature sulla pagina fogliare, che sembrano disegnate a mano libera con pennellate veloci, come nel caso di Agave filifera ‘Compacta’ o di Agave isthmensis ‘Ohi Raijin Shiro Nakafu’.Non mancano, infine, vere e proprie chicche come Agave albopilosa, specie originaria delle montagne del Messico che, se esposta in pieno sole per un certo tempo, dischiude all’apice delle foglie verde intenso, proprio sotto la spina, un ciuffo di fibre bianche simili a un morbido piumino. Agave potatorum - Foto IPA Un genere difficile da classificare «La mia collezione di agavi nane da interno non è certo completa», dice Lampugnani, «e probabilmente non lo sarà mai, poiché ogni anno si scoprono, e classificano, nuove specie, soprattutto nelle valli inesplorate del Messico, ma anche in Venezuela, Colombia e America Centrale».Specie che vanno ad arricchire un genere botanico la cui classificazione è piuttosto impegnativa, anche per la facilità con cui le agavi si ibridano spontaneamente tra loro. Le 250 specie fino a oggi conosciute si suddividono, sulla base dei criteri introdotti alla fine del Diciottesimo secolo dal botanico francese Jacques Philippe Martin Cels, in due sottogeneri (Agave e Littae) sulla base della ramificazione o meno dello stelo fiorale. «Stupisce il fatto che sia proprio il fiore», conclude Walter Lampugnani, «che la pianta produce a maturità solo una volta nella vita, il primo criterio di classificazione».I sottogeneri Agave e Littae comprendono rispettivamente 128 e 55 specie, che differiscono per alcune caratteristiche peculiari della pianta, tra le altre la dimensione della rosetta fogliare, la forma dei margini delle foglie, la presenza o meno di striature, la forma e le dimensioni delle spine. Agave parryi 'Cream Spike' - Foto IPA Carta d'identità delle agavi da interno CHI SONO Specie, ibridi e varietà nane (alte da 7 a 30 cm circa) di succulente appartenenti al genere Agave e alla famiglia delle Asparagaceae.ORIGINE America meridionale, Messico, Indie occidentali.FOGLIE Rigide e carnose, sono sempre dotate di una spina apicale e di margini dentati oppure muniti di spine. I colori variano dal verde intenso al grigio-argento al blu.FIORI Le agavi fioriscono una sola volta, quando hanno raggiunto la maturità, producendo un’infiorescenza a pannocchia formata da fiori campanulati.

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