Un giardino mediterraneo in Sardegna

All'interno dell’Experience Hotel Su Gologone, sotto gli olivastri centenari, un tappeto di graminacee, gaure ed elicriso disegna un giardino mediterraneo a bassa manutenzione, intimo e profumato che evoca il paesaggio della Sardegna. Un'area del giardino, con i tavoli dove cenare immersi nella vegetazione - Foto di Matteo Carassale Profumo di Sardegna è quel sentore di elicriso, lentisco e mirto selvatico che si diffonde quando la sera, dopo una giornata di sole rovente, la vegetazione riprende fiato. Un misto di frutta secca e di miele, di fieno e di cuoio, con note canforate e resinose. È l’indescrivibile profumo della vacanza. Un’esperienza che si vive attraversando la macchia mediterranea e che Giovanna Palimodde, collezionista, pittrice e albergatrice, ha voluto ricreare nel suo posto del cuore: l’Experience Hotel Su Gologone, nella Barbagia di Oliena, al centro dell’isola. Un giardino mediterraneo nel cuore della Sardegna Giovanna ha realizzato un giardino unico nel suo genere, che sposa le piante della flora spontanea sarda a varietà introdotte con gusto artistico e sapienza giardiniera, formando un insieme di grande fascino. Qui, nel Supramonte, all’ombra del Monte Corrasi, la natura si esprime con forza. A 500 metri di distanza si trova uno dei monumenti naturali più importanti della Sardegna: Su Gologone, una sorgente carsica dalla quale sgorga acqua a un ritmo che, in certi periodi dell’anno, raggiunge anche i mille litri al secondo. Negli anni, la famiglia Palimodde ha creato un luogo che rappresenta la quintessenza dell’ospitalità sarda, frequentato da personaggi come Katy Perry e Orlando Bloom, ospiti la scorsa estate. Le camere e le suite sono immerse nella vegetazione. I giardini ombrosi sono popolati da ortensie e annuali colorate, mentre una zona è dedicata alle succulente, in omaggio all’illustratore Aurelio Galleppini (Galep), che trascorse l’infanzia in Sardegna e ne disegnò i paesaggi come sfondo delle avventure di Tex Willer. Sotto l’olivastro, gaure, Lavandula stoechas e Pennisetum villosum - Foto di Matteo Carassale Il sogno di Giovanna: un giardino mediterraneo che racconta la Sardegna Giovanna desiderava un luogo in cui la natura sarda si esprimesse anche in forma di giardino. Per anni ha corteggiato il vicino, chiedendogli di venderle “quattro alberi”: il terreno confinante, dominato da quattro olivastri secolari, dove ha dato vita al suo progetto. Ha rispettato ciò che esisteva, come il campo di asfodeli che in primavera offre uno spettacolo naturale, disegnando sentieri e inserendo piante capaci di convivere bene, per estetica ed esigenze di coltivazione, con le specie spontanee. Una pinnetta, il tipico ricovero dei pastori sardi in pietra e legno di ginepro, circondata da asfodelo sfiorito - Foto di Matteo Carassale Le piante del giardino, fra spontanee e coltivate, tutte adatte al clima mediterraneo: Elicriso (Helichrysum italicum), con foglie argentee e fiori giallo dorati, forma cespugli compatti che rilasciano un intenso profumo di liquirizia e curry quando vengono sfiorati. Asfodelo (Asphodelus spp.), che in Sardegna cresce spontaneo e rischiara il paesaggio primaverile con le sue spighe fiorite alte fino a 1,5 m e le cui radici tuberose resistono agli incendi. Numerose varietà di salvie, come Salvia rosmarinus del gruppo Prostrata, conosciuto più comunemente come il rosmarino prostrato. Lavandula angustifolia e L. stoechas, spontanea nelle soleggiate garighe sarde. Gaure (Oenothera lindheimeri), per la leggerezza dei fiori simili a farfalle. Graminacee come Pennisetum villosum, P. macrourum e l’altissimo P. setaceum ‘Rubrum’. «Mi piacciono le cime piumose delle graminacee», racconta Giovanna, «e le gaure, così leggere con i loro fiorellini come farfalle appoggiate agli steli lunghissimi, anche due metri, che si curvano nel vento. E non poteva mancare l’elicriso, la pianta che portiamo in processione a San Giovanni, con cui profumiamo la chiesetta dedicata al Santo». Si cena tra le essenze del giardino - Foto di Matteo Carassale Un giardino che si adatta e vive da sé Cristian Catte, il giardiniere, racconta che dopo la prima piantagione alcune piante sono state spostate per trovare esposizioni più soleggiate, mentre le chiome degli olivastri sono state arieggiate con potature leggere. Il resto lo fa il giardino stesso: solo nei periodi di grande caldo si irriga due volte a settimana. Il giardino apre ai visitatori solo al tramonto, il momento più suggestivo, per accogliere gli ospiti che desiderano assaggiare il menù dei centenari. Si cena seduti su balle di fieno, ai tavoli disseminati nel giardino e racchiusi nei nidi in legno di ginepro: una tecnica di intreccio tradizionale dei pastori sardi, che Giovanna ha voluto reinterpretare in forma circolare, come le chiome degli alberi. A fine serata, Giovanna apre una porta segreta in fondo al giardino. Da lì si leva il canto a tenore dei pastori e si scopre una tipica pinnetta, il loro antico rifugio di pietra e ginepro, che aggiunge un tocco autentico e senza tempo all’esperienza. In giardino per la cena dei centenari La visita del giardino di Su Gologone è possibile su richiesta per gli ospiti dell’hotel, ma l’esperienza più autentica è la cena a Sos Nidos, il ristorante allestito nel giardino una sera alla settimana, dove il menù proposto (di 4 portate) con alisangias, pane frattau e formaggio frue, è un omaggio a quest’angolo di Sardegna, la Barbagia, certificata come una delle cinque Blue Zone del mondo, i luoghi dove si vive più a lungo. Per la visita: Su Gologone Experience Hotel, località Su Gologone, Oliena (Nuoro) Contatti: tel. 0784 172001, www.sugologone.it Cena a Sos Nidos solo su prenotazione.

Fiori, piante, orti e giardini

Un Eden mediterraneo in Sardegna

Un giardino mediterraneo nel cuore della Sardegna