Coltivare gli Anthurium: una pianta tropicale per la casa

Chi non conosce ancora la specie da fiore, Anthurium andreanum, con le spate rosse, bianche e rosa? Ormai è una presenza familiare nelle nostre case, ma non tutti sanno come coltivarle. Scopriamo come coltivare gli anthurium con i consigli di Fabio Chessa di Floricoltura Vignudelli. L'Anthurium andreanum è una pianta decorativa molto diffusa nelle nostre case, apprezzata per la sua bellezza e la lunga durata della fioritura. Tuttavia, è solo una delle molte varietà di un genere affascinante che proviene dal Sud America. In questa regione, le piante epifite crescono naturalmente sugli alberi, prosperando in ambienti caldi e umidi, che favoriscono il loro sviluppo. Per gli appassionati di piante esotiche, gli Anthurium rappresentano una scelta ideale per arricchire l'ambiente domestico con un tocco di originalità e stile. Come coltivare gli Anthurium Esposizione L'anturio preferisce una posizione luminosa, ma non esposta al sole diretto, che potrebbe danneggiare le foglie. La collocazione ideale è davanti a una finestra schermata da una tenda, dove possano ricevere luce per almeno 4-8 ore al giorno. Evitate di spostarli troppo spesso, per non stressarli con continui cambiamenti ambientali. È consigliabile ruotare il vaso di 45 gradi ogni due mesi, per favorire una crescita uniforme. È importante che la stanza in cui sono coltivati sia umida e abbia anche un buon ricircolo d’aria. Anthurium pallidiflorum Temperatura Quella ottimale è compresa tra i 18 e i 28 °C. Tollerano il caldo fino ai 32 °C. La minima invernale deve essere mantenuta al di sopra dei 13–15 °C. Un consiglio prezioso per coltivare Anthurium: evitare i termosifoni! Queste piante, come molte altre piante da appartamento, non tollerano l'aria secca che si crea nelle nostre case durante il riscaldamento. È consigliabile posizionare gli Anthurium in stanze con un'aria meno secca, come il bagno o la cucina. Un rimedio immediato per aumentare l'umidità è nebulizzare acqua con uno spruzzino. Tuttavia, questo metodo può macchiare le foglie con calcare e favorire la crescita di malattie fungine. Un'ottima pratica è raggruppare le piante, poiché traspirando rilasciano umidità nell'ambiente. Si può inoltre acquistare un umidificatore o addirittura una serra umida, in cui riparare almeno gli esemplari più giovani, che sono più delicati. Anthurium longissimilobum - Foto di Alamy Terriccio Gli Anthurium prediligono un substrato leggero, soffice e che assicuri un buon drenaggio. Potete prepararlo da soli, mescolando in parti uguali corteccia per orchidee, perlite, fibra di cocco, sfagno tritato, un pugno di biochar ed eventualmente del concime. Uno strato superficiale di solo sfagno, alto 1-2 cm, mantenuto umido, stimola la crescita di nuove radici alla base del fusto. Il comune Anthurium andreanum - Foto Pixabay Vaso ideale per coltivare gli Anthurium La scelta dipende dal tipo di innaffiatura che praticate. Se tendete a bagnare troppo, scegliete per il vostri Anthurium dei vasi di terracotta, che sono porosi e facilitano l’evaporazione dell’acqua in eccesso. Se invece aspettate che il substrato sia asciutto prima di bagnare, riciclate dei vasi in plastica, dotati di molti fori per il drenaggio. Potete anche utilizzare vasi di plastica trasparenti, che permettono di controllare la crescita delle radici, il livello di umidità del substrato e la presenza di eventuali marciumi. Rinvaso Il rinvaso dell' anturio va fatto quando le radici fuoriescono dai fori in fondo al vaso, o subito prima. Il momento migliore è la primavera inoltrata o a inizio estate. Scegliete un vaso di una o due misure più grande del precedente. Nei contenitori di terracotta le radici crescono adese alle pareti interne. Per liberarle è necessario quindi rompere il vaso. Attenzione però a svolgere questa operazione con delicatezza, in modo da non spezzare, insieme al contenitore, anche le radici. Innaffiature La pianta dev’essere innaffiata non appena il terreno è asciutto, con acqua a temperatura ambiente, bagnando dall’alto fino alla fuoriuscita dell’acqua nel sottovaso o immergendo il vaso in una bacinella. Subito dopo, lasciate scolare l' anturio per una ventina di minuti ed eliminate l’acqua rimasta nel sottovaso. Durante l’emissione di nuove foglie è particolarmente importante che il substrato non si asciughi mai completamente. Concimazioni Da aprile a ottobre, una volta al mese, usando un concime liquido da diluire nell’acqua delle innaffiature, versandone meno rispetto a quanto indicato sulla confezione. Anthurium besseae Le specie di Anthurium più belle da coltivare Anthurium besseae: Raggiunge un’altezza e una larghezza di circa 60-90 cm. Foglie vellutate verde scuro con venature evidenti e lucide. A. crystallinum: Foglie grandi e cuoriformi, con venature bianche o argentee, lunghe anche mezzo metro. A. longissimilobum: Foglie verdi, coriacee e sagittate, più lunghe che larghe e acuminate all’apice. Lobi posteriori allungati, da cui il nome. A. luxurians: Chioma poco folta composta da foglie ovate, colore verde cacciatore, coriacee ed evidentemente bollose, con venature profonde ed evidenti. Le foglie raggiungono 40-60 cm di larghezza e 65 cm di lunghezza. A. pallidiflorum: Foglie pendenti dalla lamina lineare, quasi aghiforme, lunghe fino a 65 cm, con piccioli piuttosto lunghi. Pagina superiore setosa, inferiore liscia. A. pedatoradiatum: Cresce sulle pendici di rocce calcaree del golfo del Messico. Alto circa 1 m, ha foglie a forma palmata con 7-13 lobi e piccioli eretti. I lobi posteriori confluiscono fino a toccarsi. A. polyschistum: Foglie verdi, palmate, con 5-11 lobi sottili ad apice acuminato completamente divisi fino al picciolo. Può raggiungere i 2 m di altezza in età adulta. A. veitchii: Piccioli lunghi 60-95 cm e foglia allungata, che arriva a misurare 50-90 cm di lunghezza per 20-25 cm di larghezza, con lobi posteriori che si sfiorano. A. warocqueanum: Le foglie possono raggiungere i 180 cm di lunghezza e sono coriacee, vellutate, di un verde scuro con venature evidenti di colore più chiaro.