Albero di Natale: perché ingiallisce

Perchè il nostro albero di Natale ingiallisce? L’abete rosso (Picea abies), protagonista di tanti giardini e paesaggi montani, può essere colpito da due problemi dall’aspetto simile ma di natura molto diversa. La ruggine vescicolosa, malattia fungina che provoca pustole color ruggine e disseccamenti, e l’ingiallimento da fisiopatia, disturbo dovuto a stress ambientali o carenze nutrizionali.Entrambi si manifestano, a prima vista, con aghi ingialliti e perdita di vigore. Ruggine vescicolosa: sintomi e ciclo Nei boschi umidi e nei giardini di montagna può comparire la ruggine vescicolosa. Chrysomyxa ledi var. rhododendri è fungo parassita che vive tra Picea abies e Rhododendron ferrugineum. Penetra nei germogli dell’abete e, dopo settimane, dà origine a piccole vescicole aranciate o bruno-rugginose su aghi, rami e fusticini. Da queste libera spore, responsabili di infezioni secondarie.Sotto la corteccia, il micelio si espande lentamente, causando deformazioni, essudati e necrosi. Gli aghi ingialliscono in modo localizzato e cadono, mentre i rami più giovani si seccano a partire dalla punta. Il fungo trova le condizioni ideali tra la primavera e l’inizio dell’estate. In questi periodi l’umidità atmosferica è elevata e le temperature tra i 15 e 24 °C. Sintomi tipici di ingiallimento sull'albero di Natale Aghi ingialliti localizzati, spesso su giovani rami e successivamente necrotici. Presenza di vescicole o pustole giallo-aranciate o bruno-rugginose sul fusto e sui rami giovani. Deformazioni, cancri o resinazione. Caduta precoce degli aghi e riduzione dell’accrescimento. Nei casi gravi, disseccamento dei rami o morte della pianta se giovane. Prevenzione e difesa contro la ruggine vescicolosa Per prevenire la ruggine vescicolosa, la prima difesa è di tipo colturale: evitate di coltivare rododendri (ospite su cui troviamo le spore svernanti del fungo) in prossimità di abeti. Favorite una buona aerazione, soprattutto su balconi o terrazzi, evitando eccessiva densità e ombra; eliminare i rami infetti non appena compaiono le prime pustole e smaltirli nei rifiuti, mai nel compost; mantenere il terreno ben drenato, poiché l’umidità stagnante favorisce lo sviluppo del fungo; trattamenti con fosetil-alluminio, stimolano la cosidetta resistenza sistemica acquisita.Per infestazioni più intense: tagliare e rimuovere tutti i rami e gli aghi colpiti; eliminare i detriti vegetali caduti. Intervenire con prodotti a base di rame (nelle forme di ossicloruro, idrossido o solfato) oppure triazoli (come il tetraconazolo). Oppure equiseto e alginati di alga nera che inibiscono la crescita fungina; olio di arancio dolce, estratti naturali di propoli e timo. La ruggine vescicolosa non è letale, ma può indebolire la pianta. Ingiallimento da stress ambientale nell’albero di Natale Non tutti gli ingiallimenti, però, dell’abete rosso sono dovuti a malattie fungine.Altre comuni cause sono legate a stress idrico (sia per eccesso che per carenza d’acqua), carenze di magnesio, azoto o ferro, terreni compattati o troppo alcalini, e vento freddo che disidrata gli aghi.A differenza della ruggine, l’ingiallimento da fisiopatia non presenta pustole o resinazioni, ma un ingiallimento diffuso e uniforme, spesso localizzato solo su un lato della chioma. Questo fenomeno è molto frequente negli abeti che acquistiamo per Natale: dopo pochi giorni dall’arrivo in casa, manifestano ingiallimenti anomali e filloptosi (caduta delle foglie) anomala e copiosa.Questi fenomeni sono causati dallo sbalzo termico tra l’ambiente in cui l’abete è cresciuto e quello della casa, caldo e molto asciutto a causa del riscaldamento a termosifone e, spesso, poco illuminato. Inoltre, le irrigazioni con acqua del rubinetto calcarea, che tende a basificare il terriccio, e il vaso non adatto alla pianta, solitamente zollata da pochi giorni prima dell’acquisto, sono concause che aumentano lo stress sulla pianta. Come ridurre lo stress e restituire colore all’albero di Natale Per ridurre lo stress e restituire colore all’abete, dobbiamo procedere per gradi: controllare il drenaggio del terreno e alleggerirlo con sabbia o lapillo se tende a ristagnare acqua; irrigare regolarmente, evitando sia la siccità prolungata che i ristagni, prediligendo acqua piovana se si ha la possibilità di raccoglierla. Apportare concimi bilanciati con microelementi (in particolare magnesio e ferro) o fertilizzanti specifici per conifere, magari organo-minerali a lenta cessione, che svolgono anche una azione ammendante e miglioratrice della struttura del terriccio. Sse si vuole utilizzare l’abete come albero di natale, tenerlo in casa per un breve periodo magari circoscritto alla settimana di natale e, spostarlo sul balcone o meglio in giardino subito dopo; ricordarsi di posizionarlo lontano da fonti di calore e vicino ad una finestra dove troverà una temperatura più fresca, maggiore umidità e tanta luce.

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